Pensieri, parole, opere e omissioni di una scrittrice in erba,
una copywriter freelance in tempo di crisi, una spiantata trapiantata a Lecco.
Da casa mia.
A casa mia
andiamo sempre tutti via.
Nessuno resta. Non so se sia
perché siamo emigranti dentro o checchessia,
ma di sicuro ho detto più buon viaggio, chiama quando arrivi, a presto
che bentrovato o benvenuto, in vita mia.
A casa mia si scappa,
si va lontano, si dice scendere e salire;
sarà perché non abbiamo mai saputo
qual è l'andare e qual'è tornare.
A casa mia non siamo gamberi,
siamo uccelli migratori.
Non siamo stelle, ma meteoriti.
Siamo distanti, sparpagliati,
siamo evasori.
Siamo rifugiati politici.
Che poi da dove scappiamo?
Da casa mia.
Che poi nessuno sa neanche dove sia.
Un po' la cerco,
la cerchiamo tutti,
mentre fuggiamo l'un dall'altro
e l'un con l'altro,
mentre abbracciamo i pupazzi,
mentre guardiamo le foto,
e ci manchiamo mentre stiamo assieme a terzi.
E io stanotte vorrei paralizzarci.
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