La canzone della buonanotte.

Un bellissimo brano per addormentarsi è "On site" degli Psapp, un duo inglese che ho scoperto da poco. Loro - Carim Clasmann e Galia Durant - definiscono così la propria musica: "We like making songs with little noises poking out". Canzoni con piccoli suoni che emergono, ideali per accompagnare il passaggio al sonno in un languore con venature malinconiche.
A chi preferisce traghettare verso l'incoscienza con più buonumore e fiducia, consiglio un altro vettore: "Salti nell'aria" di Cristina Donà. "Sorridi e l'aria si accende. Per te. Mille luci che scendono."

La musica giusta.

C'è una colonna sonora giusta per ogni momento, ogni fase, ogni stato d'animo. Io proverò ad elencare le canzoni che, come un buon vino, accompagnano ciascuno di questi piatti.

Sto leggendo...

..."La famiglia Manzoni" di Natalia Ginzburg.
Vuoi per prepararmi alla visita di casa Manzoni, che mi attende viste le mie frequentazioni lecchesi.
Vuoi per conoscere la personalità di un autore che, contrariamente a quello che la scuola italiana insegna, non equivale a quella di un suo busto in marmo.
Vuoi, infine, perché mi attrae la prosa della Ginzburg. Mi piace quel suo stile da "finta tonta" (così è stato definito da Oreste Del Buono). Quello di chi guarda al mondo con occhi di bambina, senza predicare, senza condannare o assolvere nessuno. Insomma, il contrario del vate Alessandro.
Che, per una dura legge del contrappasso, in questo romanzo, passando da narratore a protagonista, viene messo completamente a nudo:
e chi lo sapeva che Manzoni fosse un nevrotico? Che aveva il terrore dei temporali? Che passava giornate intere in preda alle vertigini? Che bastava un nonnulla per scaternarne l'angoscia? Altro che busto in marmo.