Pensieri, parole, opere e omissioni di una scrittrice in erba,
una copywriter freelance in tempo di crisi, una spiantata trapiantata a Lecco.
Certe volte mi succede che vorrei ingerire una di quelle pillole dei cartoni della Disney, che ti fanno rimpicciolire seduta stante e diventare una specie di Campanellino lillipuziana.
Poi vorrei piegarmi in tre, come una sedia a sdraio.
E infine farmi risucchiare da una macchina per fare il sottovuoto.
Messa così, vorrei poi entrare in un cassetto nascosto di un secretaire sepolto in un ammuffito negozio di antiquariato.
Oppure nella cuccia del cane.
O, ancora meglio, nel castello delle bambole in soffitta.
Poi vorrei chiudere la serratura, da dentro.
Infine, ingoiare la chiave.
E nutrirmi di limoni per il resto dell'esistenza, nel tentativo di restare stitica per sempre.
Poi vorrei piegarmi in tre, come una sedia a sdraio.
E infine farmi risucchiare da una macchina per fare il sottovuoto.
Messa così, vorrei poi entrare in un cassetto nascosto di un secretaire sepolto in un ammuffito negozio di antiquariato.
Oppure nella cuccia del cane.
O, ancora meglio, nel castello delle bambole in soffitta.
Poi vorrei chiudere la serratura, da dentro.
Infine, ingoiare la chiave.
E nutrirmi di limoni per il resto dell'esistenza, nel tentativo di restare stitica per sempre.
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