Esibizionismo schifo e esibizionismo schivo.

Dopo l’ultimo post, ho pensato ai blog. A questa esplosione di isole in rete dove è lecito sbirciare nelle vite e nelle opinioni degli altri, e dove viceversa gli altri - persone o personaggi che siano – permettono di farsi spiare, come dal buco della serratura.
Mi sono ricordata tutta la ritrosia con la quale, ormai quasi sei mesi fa, ne ho aperto uno io stessa. E mi sono chiesta non solo come io abbia fatto a superarla, ma soprattutto come abbia fatto così tanta e tanta e tanta gente. Per molti di loro si trattava forse di accantonare un riserbo di proporzioni decisamente inferiori al mio. Per altri con la sindrome del tronista era solo l’occasione che aspettavano per mettere in mostra il proprio ego.
Restano comunque i numeri. Che sono grossi. E inimmaginabili, a mio avviso.
Eppure di detrattori della blogosfera ce ne sono ancora. Come quel mio vecchio amico che, per riportarmi coi piedi per terra, mi ha accusato di “esibizionismo schivo”.
È vero. Forse sono un’esibizionista schiva. Ma io ho un alibi. Ed è questo: io voglio fare la scrittrice. Voglio esprimermi. E voglio farlo su un blog o su un sito, e ringraziare chi si è inventato ‘sta gran cosa, perché mi ha dato la possibilità di avere un confine preciso, netto, tra ciò che resta nella mia testa e nel mio cassetto. E ciò che voglio che sia pubblico. Tra tutte le parole che voglio tenermi dentro. E tutte quelle che hanno preso forma e meritato di essere date in pasto a tutti. Almeno a tutti coloro che vogliono cibarsene.
Senza quest’alibi – o meglio, questa motivazione – non mi sarei mai messa in vetrina.
E adesso, in attesa di aver pronta qualche altra succulenta pietanza letteraria, me ne vado. Torno nella mia grotta da eremita.


A proposito: oggi escono le mie “Storie della Natura” per la casa editrice Campanila. Target: bimbi 8-12 anni circa; una lettura gradevole, secondo me, anche per gli adulti almeno un po’ bambini. Acquistabile anche online. Adesso sì, posso dirlo. Buon appetito a tutti.

Grazie.

Mi sembra doveroso ringraziare tutti coloro che mi hanno scritto parole di apprezzamento del mio sito (www.almadena.it) e dei miei testi. Sapere che i frutti del tuo tempo, della tua passione - e della tua fatica e del tuo dolore - hanno incontrato i gusti di qualcun altro, magari lontano mille miglia per chilometri e indole, e che forse hanno saziato anche il suo di bisogno di sdoganare emozioni per renderle vere, per renderle libere, ecco questo... fa molto piacere.

Per quanto scontato possa apparire.

Agli amici di www.almadena.it e Post Scriptum voglio dire grazie, dunque. Continuate così. Perché io ho intenzione di continuare così.